Il Lugana “Un Vino che non ha paura di sfidare il tempo”
Il Lugana, come scrisse con acutezza il giornalista Luigi Veronelli “…I Lugana, cosa rara nei vini, hanno una straordinaria capacità di farsi riconoscere…tu assaggi un Lugana e, se sei un buon assaggiatore, non puoi dimenticarlo”
Mentre, Zeffiro Bocci disse: “E’ una zona «bifronte», nel senso che ha una doppia appartenenza regionale: da una parte è infatti lombardo, ma dall’altra è anche Veneto”.
La zona del Lugana si sviluppa lungo la piana morenica a sud del lago di Garda.
Anticamente era in gran parte un luogo acquitrinoso, una boscaglia paludosa che fu bonificata, sembra, a partire dal Quattrocento.
Ci sono testimonianze storiche sulla vite risalenti addirittura all’Età del Bronzo: vinaccioli di Vitis Silvestris ritrovati presso le palafitte di Peschiera del Garda.
Si parla di tradizioni, o leggende che dir si voglia, relative al poeta Catullo ed al re ostrogoto Teodato.
Per tornare ai giorni nostri, la denominazione Lugana è nata nel 1967, 1500 ettari divisi tra le provincie di Brescia (1200) e di Verona (300) per una produzione che sfiora i 14 milioni di bottiglie. L’uva principale è la “turbiana” meglio nota come trebbiano di Lugana che è l’equivalente del trebbiano di Soave. Non fatevi ingannare dal nome: con il Trebbiano Toscano non c’entra nulla; in realtà sembra più una variante di Verdicchio. Il disciplinare è poco interessante e l’unica cosa da ricordare è che nel Lugana sono ammesse anche altre uve fino al dieci per cento, ma non quelle aromatiche. Cioè non si possono usare vitigni come il Moscato, il Traminer e altri a base terpenica (per i lettori più “tecnici”).
Negli ultimi anni questo vino ha vissuto un fenomenale incremento di vendite e le uve sono arrivate a costare oltre i 200 euro a quintale che è un prezzo elevatissimo; batte ampiamente zone rossiste come il Chianti. Oltre alle tradizionali versioni base, Superiore e Riserva, il disciplinare permette 2 tipologie estremamente interessanti: lo Spumante e la Vendemmia Tardiva.
Mi piace molto parlare di Lugana per diversi motivi, il primo di carattere economico territoriale: in un momento così difficile per la nostra economia, i produttori di questa denominazione sono riusciti a conquistarsi negli ultimi 10-15 anni un posto di tutto rispetto nel panorama vinicolo internazionale, tanto che ormai ogni anno la loro produzione viene totalmente venduta, e moltissimo anche all’estero, con possibilità di riconoscere ai viticoltori un congruo prezzo per le uve, e quindi far girare tutta la filiera.
Il secondo motivo è di carattere più enologico: credo che il Lugana sia uno dei bianchi italiani più adatti all’invecchiamento, e diverse cantine del territorio hanno sposato questa filosofia.
In assaggio avevamo 10 campioni di Lugana provenienti dalle annate 2014 e 2015.
Riflessioni: i vini sono ottimamente buoni e con una buonissima qualità media, hanno una caratteristica abbastanza comune che è la ricerca di una piacevolezza di beva orientata sulla morbidezza e immediatezza dell’olfatto. Niente derive acidistiche ma un deciso ammiccare ai mercati esteri sul lato della dolcezza. Alcuni vini seguono invece una loro idea, non allineata a quella generale, con alterne fortune commerciali ed edonistiche.
Di seguito i vini che più ci hanno impressionato al momento delle degustazioni.
Cà Dei Frati Lugana Brolettino 2015 Il variegato corredo olfattivo propone immediatamente profumi di mela smith, tà verde e frutta tropicale su un fondo minerale piacevole. Al palato ha buona lunghezza, è gradevole e appagante. 86/100
Cà Maiol Lugana Fabio Contato 2015 Solare e luminoso. Il Corredo aromatico è variegato. Profumi floreali di gardenia, pesca e susina, si alternano anche sensazioni agrumate di crema a limone. Morbido e invitante all’assaggio, emerge una vivace acidità. Briosa e penetrante la persistenza gustativa. 92/100
Nunzio Ghiraldi Lugana Sant’Onorata 2015 Luminoso e intenso. Articolato al naso su profumi di agrumi, zagara, e sbuffi rinfrescanti di mentuccia. Sorso saporito, di buona eleganza, dotato di significativa persistenza. 88/100
Cantina Bulgarini Lugana Ca Vaibò 2015 Cristallino nitido. Profuma di mela golden, limone, note floreali di sambuco e un tocco di erbe aromatiche (basilico). All’assaggio è equilibrato, ben bilanciato. Buona la persistenza. 87/100
Montonale Lugana Orestilla 2015 Delicato e di grande finezza. Caratterizzato da alternanza di fragranze floreali, profumi di frutta a polpa gialla e sbuffi di pepe bianco. Dinamico al palato, equilibrato , sensazione gustativa e persistenza che seduce il palato per parecchi minuti 91/100
Borghetta Lugana Riserva 2014 Sentori di Vaniglia, fiori gialli, e frutto della passione marcano il profilo olfattivo. In bocca ha personalità, freschezza ed è ingentilito da una scia cremosa nel finale 88/100
Selva Capuzza Lugana Riserva Menasasso 2014 Intenso e fragrante, libera profumi di biancospino, melone bianco e fragranze floreali. Sorso pieno, vivace scia sapida e armonica progressione gustativa. 87/100Zenato Lugana Riserva Sergio Zenato 2014 Olfatto importante. Pesa bianca, frutta tropicale, intrecciati ad aromi di vaniglia e pasticceria. Avvolgente al palato, bilanciato da vivace freschezza, interminabile al palato. 90/100
Fraccaroli Lugana Riserva “1912” 2014 Si esprime con intensità. Evidenzia profumi di piccola pasticceria, cedro, pesca noce e salvia. E’ la cremosità a pilotare la progressione al palato, finale delicato. 89/100
Ottella Lugana Riserva Molceo 2014 Percezione olfattiva su note minerali, spunti di camomilla nespole e zucchero a velo. Al palato è pieno, avvolgente, persistente con finale piacevolmente agrumato. 90/100