Sicilia en Primeur è l’evento annuale di Assovini Sicilia rivolto alla stampa nazionale, internazionale e ai professionisti di settore. È un momento per conoscere le aziende di Assovini Sicilia e le maggiori attrazioni artistiche, archeologiche e paesaggistiche dell’isola.
Ottanta giornalisti nazionali e internazionali, sette enotour, cinquecento vini in degustazione, una masterclass, hanno chiuso con successo la diciottesima edizione di Sicilia en Primeur.
Anche quest’anno si è rilevato un vero e proprio successo, qualche numero per vedere l’evoluzione verso il futuro del vino Siciliano.
“Il vigneto Sicilia nel 2021 è esteso 98mila ettari, la Doc Sicilia oggi conta 24.683 ettari vitati rivendicati, 7.902 aziende e 530 confezionatori.
Sono state prodotte 96.255.770 bottiglie Doc Sicilia nel 2021, con il Grillo che arriva a 21.010.284 con un +26% rispetto al 2020 nel quale aveva prodotto 16.707.274 bottiglie da 8.000 ettari vitati.
il Nero d’Avola con 50milioni di bottiglie è il vitigno più imbottigliato da circa 16mila ettari“

La Sicilia ha ormai una produzione stabile, nel 2021 sono stati prodotti 4 milioni di ettolitri, sotto la media degli ultimi 10 anni, nelle altre regioni italiane più produttive la forbice di variabilità produttiva è molto più ampia, la costanza invece è sinonimo di qualità.
Il clima ha cambiato l’approccio viticolo dal 1980 in poi, dal 2000 il clima sta veramente mutando verso il caldo, la Sicilia climaticamente cambia più lentamente, l’aumento della temperatura media è minore, al contrario ci sono grandi piogge.
Riflettori puntati sul ruolo della vitivinicoltura siciliana e sulle sue risposte ai cambiamenti climatici.
“Oggi, la Sicilia si trova in una condizione di privilegio e presenta un assetto viticolo talmente legato alla tradizione che, una serie di variabili produttive, risultano essere estremamente attuali nei confronti dei cambiamenti climatici”- commenta Mattia Filippi, enologo e fondatore di Uva Sapiens.
“La Sicilia vitivinicola è meno esposta ai cambiamenti climatici grazie ai suoi suoli, terroir, alla biodiversità e ai suoi microclimi”- aggiunge il ricercatore Marco Moriondo dell’Istituto di Bioeconomia del CNR di Firenze.
Ecco I miei 15 migliori assaggi:
di giovanna helios 2020 grillo
Luminoso e brillante. Il bouquet è ricco e sfaccettato, con profumi floreali, aromi di lime e agrumi, note fruttate e sentori iodati, che ricordano la brezza marina. Il sorso è caratterizzato da una freschezza sapida, con note succose e persistenti di frutta gialla matura, che si stemperano in un finale piacevolmente salmastro.

Fazio Anima Solis 2021 Zibibbo Catarratto
Bianco profumato fresco ed elegante, dal gusto delicato e di piacevolissima beva. Nel calice ha un colore giallo paglierino luminoso e brillante, con leggeri riflessi verdolini. Il bouquet esprime profumi di fiori bianchi, erbe aromatiche della macchia mediterranea, aromi di agrumi, di frutta a polpa bianca e cenni tropicali. Il sorso è agile e scorrevole, con un corpo snello e un frutto delicato e maturo.

terre di giurfo belsito vittoria frappato
Molto luminoso, con leggeri riflessi violacei. Il profilo olfattivo è fine e delicato, con profumi floreali, aromi di lampone, ribes rosso, fragoline di bosco e sfumature di erbe aromatiche della macchia mediterranea. Il sorso è limpido e scorrevole, con tannini vellutati, un frutto maturo e piacevolmente fragrante

firriato favinia la muciara Grillo, catarratto, zibibbo
All’olfatto si apre su note di zagara e fiori bianchi, erbe aromatiche della macchia mediterranea, aromi di agrumi, pesca, frutta gialla e frutta tropicale. Il sorso è aromaticamente ricco, intenso e armonioso, con un centro bocca dal frutto morbido, ben bilanciato da un finale fresco e salino

graci muganazzi 2020 etna bianco
Si concede lentamente, quasi sussurrando e libera delicati aromi di nespole, arancia amara, zenzero e sottobosco che sfilano elegantemente tra nuvole minerali. Il gusto sfodera un tridente molto espressivo composto da freschezza, finezza e sapidità rinforzate da un leggero tannino che regola il finale.

Cottanera diciassettesalme Etna rosso 2018
Naso di grande ricchezza, ma declinato in maniera estremamente graduale e sussurrata. Piccoli frutti rossi, sferzate minerali, buccia d’agrume si alternano continuamente delineando un profilo di pulsante territorialità. Il suolo vulcanico parla anche durante l’assaggio, dotato di tattilità morbida e seducente

feudo montoni Vrucara nero d’avola 2018
Il naso si muove tra sfumature territoriali, che rimandano alle erbe aromatiche, alla prugna e alla carruba, spezie piacevolmente dolci, chiodo di garofano e tabacco. In bocca è carezzevole e suadente, perfetto connubio tra la vivacità mediterranea del Nero d’Avola e un tannino ben levigato. Avvolge, coinvolge, appaga.

Pietradolce contrada rampante 2018
Piccoli frutti rossi, sferzate minerali, buccia d’agrume si alternano continuamente delineando un profilo di pulsante territorialità. Il suolo vulcanico parla anche durante l’assaggio, dotato di tattilità morbida e seducente, ma ravvivato da una sapidità che può offrire solo il connubio tra il Nerello e la sua zona prediletta

feudo maccari saia nero d’avola 2018
I profumi ricordano i piccoli frutti d bosco, la ciliegia, il mirtillo, le more, cenni di morbide spezie e sfumature balsamiche e di erbe aromatiche. Il sorso è avvolgente e ricco, con aromi persistenti, complessi e un finale fresco e armonioso. Un’eccellente espressione delle terre di Noto.

donnafugata etna rosso contrada marchesa 2018
Naso ricco di suggestioni, le più svariate, tra cui emerge netta la ciliegia, la prugna, la carruba, oltre a ricordi ematici e sferzate minerali. È però in bocca che il vino fa sfoggio di tutta la sua classe, emblematico manifesto di purezza e tensione, di finezza e profondo apporto salino. La materia generosa, mai sopra le righe, restituisce un rosso dinamico e cangiante. Tridimensionale.

baglio di pianetto fermata 125 etna rosso
Il profilo olfattivo si apre su delicate note floreali, aromi di piccoli frutti di bosco, erbe aromatiche della macchia mediterranea e spezie. Al palato è di media struttura, con sorso agile e fresco, aromi raffinati e chiusura su note sapide e minerali tipiche dei suoli vulcanici dell’Etna.

benanti Pietramarina 2017 etna bianco
Ha un colore giallo paglierino intenso, con riflessi brillanti. Il profilo olfattivo è complesso, con aromi di pompelmo, frutta bianca, frutta esotica e sfumature delicatamente speziate. Il sorso è appagante, con frutto ben integrato, ricco, accompagnato da vivace freschezza e da un finale sapido e minerale.

torre mora scalunera etna rosso 2019
Emerge nel bicchiere con un luminoso rosso rubino. Al naso i profumi rimandando a quelli del vulcano, attraverso note di incenso, di erbe officinali e sbuffi sulfurei. Si susseguono, poi, sentori di frutti del sottobosco e ricordi speziati. Vibrante al sorso, avvolge di una fine e setosa tessitura il palato, è elegante, potente un super Etna lo Scalunera

zisola doppiozeta 2018 nero d’avola
Nasce così un Nero d’Avola ricco, in grado di offrire aromi che evolvono dall’amarena ai lamponi, dalle prugne alle spezie, dal cioccolato al pepe nero, per finire su note di cannella. Profumi che inebriano l’olfatto e che rendono unica la sua struttura, integrata in modo magnifico con il tannino finale assolutamente piacevole e setoso.

tasca riserva del conte 2010
Al naso ostenta le note più complesse, che vanno dal tabacco ai frutti rossi, a note balsamiche e di cuoio accostate ad eleganti sentori vanigliati e di rose rosse. Al palato i tannini sostengono la beva, lunga e dall’equilibrata freschezza. Una progressione energica!
