Sancaba 2015, il Pinot Noir Toscano di Carlo Franchetti coltivato a 650mt di altitudine, 1200 bottiglie prodotte

di Antonio Carullo

Verso le colline sopra la cittadina di San Casciano dei Bagni (SI) a 650 m di altitudine, si trova un luogo in cui il clima e il suolo offrono condizioni ideali per la crescita del Pinot Noir.

I raffreddi venti nordorientali soffiano per tutta la durata dell’anno portando temperature più fresche e escursioni di temperatura più grandi tra giorno e notte rispetto a quelle usuali per questa parte dell’Italia centrale. I giorni estivi non sono mai troppo caldi e le notti sono sempre fresche. La pioggia è scarsa tra Aprile e Settembre e piccole cascate di acqua sono rapidamente assorbite e filtrate nelle profondità del terreno poroso.

La terra è ciò che i vignaioli chiamano “marna” è la composizione sciolta di argilla e scisto ricchi di calcio che sbriciola in polvere al contatto con l’aria. È un terreno povero che si sforza di mantenere l’umidità e si scalda rapidamente sotto il sole di mezzogiorno. I vitigni affrontano una lotta per crescere, radicare e nutrire frutti, una condizione stressante che assicura una coltura non comune. Non si può crescere alcuna varietà di uva e raggiungere la maturità a questa altitudine in un clima tipicamente montano, la maggior parte delle uve rosse non maturerà, ma sembra che il Pinot Noir abbia trovato qui un nuovo habitat congeniale.

Si tratta di una zona confinante che segna l’estremità della Toscana e l’inizio dell’Umbria e del Lazio, terra generosa da secoli e poco conosciuta fino a tempi recenti. Oggi, quello che una volta era un confinario inospitale e remoto, oggi è il terroir primario per un Pinot Noir sorprendente.

Nel 2013 è stata prodotta prima annata, il nome scelto, Sancaba, è un acronimo che sta per San Casciano dei Bagni, tributo al nome della città locale e ad un grande terroir.

Il vino fa la fermentazione alcolica per 10 giorni in parte in vasca d’acciaio e in parte in barrique nuova e invecchia per 2 mesi in barrique nuove e di secondo passaggio, poi 15 mesi in vasche di cemento.

È di un colore rosso rubino brillante, l’uso sapiente del legno sia in fermentazione che in affinamento serve per arrotondare ed arricchire il bouquet gusto olfattivo e non per sovrastarlo con note sgraziatamente tostate. Sia al naso che in bocca si hanno note decisamente fruttate di frutti a bacca rossa dolci come ciliegia lampone fragola, mirtillo selvatico e floreali come la rosa e la violetta . Si avvertono anche note speziate di cuoio, sbuffi agrumati di scorza di mandarino e ginger. La particolarità di questo vino è la sua freschezza e la piacevolezza gustativa che non smette mai di entusiasmare, e termina con lunghezza misurabile in minuti

 

1200 bottiglie per questo vino

 

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