La Schiava Superiore “Quintessenz” della Cantina di Caldaro presenta uno straordinario rapporto qualità/prezzo. Nasce da uno splendido esempio di cantina cooperativa, Caldaro, che ad oggi vanta quasi 450 soci che coltivano a vite circa 300 ettari di vigneto. Siamo sulle pendici e sulle dolci colline che circondano il Lago di Caldaro, nel cuore dell’Alto Adige, in un terroir contraddistinto da un clima molto ventilato, con escursioni termiche tra il giorno e la notte.
La Schiava “PFARRHOF” 2016 (quello che abbiamo degustato) adesso chiamato “Quintessenz” in particolare, nasce da una selezione di vigneti interamente esposti a Sud, su viti che hanno almeno 30 anni e su suoli ricchi di argilla e calcare. La Cantina Caldaro la vinifica lasciandola fermentare a contatto con le bucce per circa 10 giorni prima di proseguire l’affinamento in acciaio e botti di legno per 6 mesi.

L’Alto Adige “PFARRHOF – Kalterersee” di Kaltern è un vino sorprendente, tutto da scoprire; elegante si esprime con sentori dominanti di frutti rossi, in particolare di ciliegia e lampone, e note di mandorla amara. Al palato è morbido, di buona freschezza ed equilibrato. La persistenza e piacevolmente appagante.
Il Caldaro Classico Superiore “Puntay” di Erste+Neue stringe una conoscenza immediata con l’olfatto, presentandosi con un profilo dichiaratamente fruttato. Da questo “incipit” si capisce come il varietale sia trattato con grande rispetto dalla cantina, attenta a valorizzarne gli aspetti primari e brava nel non snaturarli nonostante, sia in vinificazione sia in affinamento, sia previsto una lavorazione in legno di diverse dimensioni. Il gusto fresco e asciutto rende il “Puntay” versatile in cucina, da servire anche più fresco per favorire l’abbinamento anche con ricette a base di pesce.

PUNTAY 2016 ERSTE + NEUE Gustosa e succosa, fragrante e informale, è una Schiava caratterizzata da una beva davvero invitante. Intenso rosso rubino. Il naso è tipico e varietale, marcatamente fruttato con ricordi di ciliegie e marasche, poi anche caratterizzato da un leggero sentore di mandorla amara. La bocca è scorrevole e di medio corpo, di buona lunghezza e nuovamente ammandorlata nella chiusura.